Nuove ricerche offrono speranza ai pazienti con cancro al seno precoce: evitare interventi chirurgici non necessari.

Alcuni pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale possono evitare interventi chirurgici specifici in sicurezza, secondo due studi che esplorano modi per ridurre gli oneri del trattamento. Uno nuovo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, esamina se la rimozione dei linfonodi sia sempre necessaria nel carcinoma mammario in fase iniziale.

Un altro studio sul Journal of the American Medical Association suggerisce un nuovo approccio a un tipo di cancro al seno chiamato carcinoma duttale in situ, o DCIS. La ricerca è stata discussa al San Antonio Breast Cancer Symposium.

Ogni anno, a circa 50.000 donne negli Stati Uniti viene diagnosticato un carcinoma duttale in situ, o DCIS, in cui le cellule che rivestono i dotti lattiferi diventano cancerose, ma il tessuto mammario vicino rimane sano. Molti scelgono di sottoporsi a un intervento chirurgico, anche se non è chiaro se potrebbero invece adottare un approccio attendista con un monitoraggio più frequente.

Il nuovo studio, basato su due anni di dati, suggerisce che tale monitoraggio attivo è un'alternativa sicura alla chirurgia per molte di queste donne, anche se alcuni medici vorranno vedere se i risultati resistono nel tempo. Questa è un'opzione che i pazienti dovrebbero considerare per il loro DCIS.

Le donne sottoposte a intervento chirurgico per cancro al seno spesso si sottopongono anche a quella che viene chiamata biopsia del linfonodo sentinella, in cui alcuni linfonodi sotto l'ascella vengono rimossi per verificare la presenza di cancro diffuso. Ma la rimozione dei linfonodi può causare dolore duraturo e gonfiore del braccio, quindi sono in corso ricerche per determinare quando può essere evitata.