Proteste a Budapest contro la legge LGBTQ+: una lotta per la democrazia e i diritti.

Migliaia di persone hanno protestato a Budapest contro una nuova legge che limita i diritti LGBTQ+. I manifestanti hanno bloccato strade e ponti, chiedendo il rispetto dei loro diritti. La legge, approvata dal partito Fidesz, vieta gli eventi Pride e limita la libertà di riunione.

I manifestanti hanno marciato pacificamente, cantando slogan per la democrazia e la libertà. La polizia ha presidiato le manifestazioni, bloccando l'accesso ad alcune aree. Molti giovani hanno partecipato alla protesta, preoccupati per il futuro della democrazia in Ungheria.

La nuova legge è simile a quella russa, che discrimina le minoranze sessuali. Vieta la "promozione" dell'omosessualità ai minori e prevede multe salate per chi viola la legge. Il governo ungherese difende la legge come misura di protezione dei bambini, ma i critici la considerano discriminatoria.

L'ONU ha criticato la legge, definendola una violazione dei diritti umani. Anche gli organizzatori del Budapest Pride hanno promesso di resistere e di celebrare l'evento quest'estate. La protesta è stata organizzata da un deputato indipendente, che ha invitato i cittadini a continuare a manifestare.

Molti giovani, anche quelli meno politicizzati, si sono uniti alla protesta, preoccupati per le derive autoritarie del governo. La legge è stata percepita come un attacco alla libertà e ai diritti civili. I manifestanti chiedono al governo di ritirare la legge e di rispettare i diritti di tutti i cittadini, a prescindere dal loro orientamento sessuale.